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Un Bologna piccolo alla Dacia Arena, col contributo di Giua

di Gionni Forlenza

Redazione TuttoBolognaWeb

Il Bologna perde la sua seconda partita di questo campionato, la prima in trasferta dopo averne giocate ben 4 su 6. La prima che perde durante i 90 minuti di gioco, il gol di Dzeko di domenica scorsa il Bologna lo ha subito praticamente a tempo scaduto e in pieno recupero. Dopo aver raccolto 7 punti nelle prime 3 giornate, calendario alla mano, si pensava che si potesse raccogliere altri 4-5 punti nelle successive 3 partite. 11 punti sarebbero stati un ottimo bottino dopo le prime 6 giornate. Il Bologna ha di fatto avuto la possibilità di farli.

Il punto contro la Roma era cosa fatta e il rigore di Genoa sbagliato da Sansone grida ancora vendetta. Il Bologna bilancia così i risultati con 2 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte per un nono posto ex acqueo con la Fiorentina che in 3 giornate ha rosicchiato al Bologna 5 punti. Si sta giocando un campionato alquanto strano dove tutte le squadre stanno facendo punti e dove al momento non si scorge una squadra più debole delle altre. Tolte le prime 4-5 squadre, tutte le altre danno la sensazione di potersela giocare con chiunque. Il Bologna gioca sempre con la voglia di fare la partita ma ieri sulle fasce, ben presiedute dagli avversari, non c’era la solita cattiveria e freschezza di Orsolini e Sansone. L’impegno e la voglia di fare non è mai venuta meno ma sono di fatto venute a mancare le solite giocate con quel pizzico di imprevedibilità.

A centrocampo, il Bologna di Udine è stato troppo lento e macchinoso nel far partire l’azione. Forse più che Dzemaili, in evidente difficoltà, avrei dato una chance a Schouten o a Svanberg se proprio proprio si voleva dare un turno di riposo a Poli. Medel interdittore, e uno di loro a metterci dinamismo e freschezza atletica. In difesa, sicuramente con Dijks e Danilo è un altro Bologna ma ieri dopo il vantaggio dell’Udinese, i rossoblu hanno avuto 70 minuti per rimediare al solito gol preso da un traversone per la testa vincente di un avversario. Su 7 gol presi, 4 sono di testa. Cominciano ad essere più di un indizio. Lo staff tecnico su queste amnesie di posizionamento e di anticipo, ci deve lavorare sodo. Il Bologna di ieri, dopo la debacle dello scorso campionato contro l’Atalanta, è stato piccolo in tutti i sensi. Va detto che se il Bologna è stato piccolo, l’arbitro Giua non è stato certo grande.

Un arbitraggio estremamente casalingo come non se ne vedevano da tempo. Qualche fallo in area dell’Udinese non sanzionato, specie su Orsolini quando un difensore è entrato col piede a martello; il secondo giallo non dato ad Okaka per una gomitata a Denswil al collo. Le immagini Sky riprendono l’arbitro che da un’occhiata ad Okaka come a dire che a questo giro ti ho graziato; a pochi minuti dalla fine del tempo regolamentare, l’arbitro non dà invece a Samir il secondo giallo per un entrataccia su Skov Olsen oramai lanciato verso l’area avversaria. Qui le immagini Sky riprendono Rizzoli che prende nota su quanto ha visto. Ultimo sgarro al Bologna i 5 minuti di recupero. Al minuto 93 e mezzo, Ekong cade a terra e Giua ferma il gioco con il possesso rossoblù, poi lo fa riprendere con il possesso Udinese. I friulani giustamente la rilanciano verso il nostro portiere, Skorupski rimette subito verso l’area avversaria, come la palla viene toccata da un giocatore dell’Udinese, l’arbitro Giua fischia la fine al minuto 95 e mezzo facendo quindi recuperare solo 4 minuti invece di 5. Beffa delle beffe, Soriano a fine partita va dall’arbitro a chiedere spiegazione sull’episodio di Samir e sull’ultimo minuto e mezzo recuperato solo per 30 secondi. L’arbitro estrae a Soriano il rosso diretto. Questo forse fa ancora più male di una sconfitta che alla luce dei 90 minuti più recupero ci poteva anche stare, ma che mai e poi mai si sarebbe dovuta chiudere con una espulsione per i rossoblù per aver a fine gara chiesto spiegazioni all’arbitro. Magari con ancora tanta adrenalina e rabbia in corpo, non sarà stato proprio un gentleman nella richiesta però l’arbitro doveva capire il momento e quello che anche stanno passando i giocatori, questo gruppo. Il nervosismo di alcuni giocatori in queste ultime giornate e le assenze di Dijks e Danilo, stanno pesando nell’economia di questa squadra che ha assolutamente bisogno già contro la Lazio in casa di ritrovare i suoi equilibri e le sue sicurezze. La Lazio è una squadra che gioca e che fa giocare quindi il Bologna si troverà nella condizione di gioco più congeniale. In attesa anche di buone notizie dal Sant’Orsola sulle condizioni di salute di Sinisa per dare una spinta in più ai giocatori e magari chissà, di poterli guidare domenica dalla panchina, partita per Mihajlovic molto importante anche a livello personale avendo giocato tanti anni nella Lazio.