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Altro elemento da non sottovalutare: abbiamo un allenatore nuovo. E sappiamo bene chi era quello vecchio, e che cosa aveva fatto a livello di organizzazione del gioco e soprattutto difensiva con questa squadra. Non pensiamo che sarà tutto rose e fiori sin dal principio: Italiano ha un modo differente di giocare rispetto a quello di Thiago Motta, anche difensivamente parlando. Questo vuol dire che per assimilare determinati meccanismi ci vorrà un po' di tempo: lo so, di tempo non ce n'è e soprattutto il Bologna non può perderne in alcun modo visto che a settembre inizierà anche la Champions League, ma è il corso naturale delle cose che si verifica quando in un colpo solo devi fare a meno della tua guida tecnica che ti ha fatto volare negli ultimi due anni e delle tue due stelle più luminose in campo come Zirkzee e Calafiori. Rimpiazzare elementi di questo calibro non è facile, nessuno ha mai detto che lo fosse. Ma per favore: non iniziamo a sentenziare su quale posizione da zona retrocessione occuperà il Bologna a fine campionato perchè sappiamo tutti che le cose andranno diversamente. Serve solo una cosa: il tempo. E con il tempo, la pazienza. Basti pensare a come era iniziata l'avventura di Thiago Motta sulla panchina del Bologna e poi rendersi conto di come è finita...