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Si cresce anche da questi episodi

di Gionni Forlenza

Redazione TuttoBolognaWeb

Mancano 30 secondi al termine del match. Il Bologna scende per l’ultima occasione di una partita che si vuole vincere per dare un’altra gioia alla piazza, alla società con tutta la famiglia Saputo allo stadio e a Mihajlovic che segue dall’ospedale la partita. L’arbitro su un lancio indirizzato a Santander, vede un mani del paraguaiano e l’arbitro ferma il gioco fischiando un fallo contro. Pairetto mima il classico fallo di mano. Punizione battuta velocemente con astuzia e forse con palla leggermente in movimento e qualche metro più avanti. Veretout porta palla fino a trequarti campo del Bologna con Medel che non riesce a fermare il giallorosso, palla sull’out di destra a Pellegrini che butta un occhio in mezzo all’area e crossa una palla al bacio per Dzeko che indisturbato tra Denswil e Bani, insacca di testa a 5 secondi dal termine dei 3 minuti di recupero a pochi metri dall’incolpevole Skorupski che riesce solo a toccare con una coscia il pallone. 1-2 Roma per una vittoria in inferiorità numerica a 5 minuti dal termine più recupero.

La superiorità numerica in casa, equivale ad una specie di maledizione. Tre anni fa contro il Milan, il Bologna perse allo scadere in 11 contro 9, ed oggi in 11 contro 10 sempre allo scadere. Medel non interrompe l’azione di Veretout ma l’arbitro vede un fallo di mano di Santander che invece colpisce di testa. Da qui nasce la punizione che porta all’azione del gol. I giocatori del Bologna provano ad invitare l’arbitro Pairetto al VAR ma tempo 30 secondi dalle contestazioni dei giocatori rossoblu e l’arbitro fischia la fine. Solo dopo si giustifica dicendo di aver fischiato una carica di Santander sull’avversario. Come si fa a cambiar versione? Agli occhi di tutti, l’arbitro mima a Santander il fallo di mano inesistente.

Detto ciò, torniamo al match. Primo tempo tatticamente e tecnicamente giocato ad altissimi livelli; una partita speculare, come negli scacchi, una mossa a testa alternando azioni, ripiegamenti, giocate collettive e qualche individualità di livello. Secondo tempo più sciolto e spettacolare con 3 gol e azioni del Bologna da applausi con una prova veramente schiacciante a tratti. Ad un certo punto, la Roma, complice anche l’inferiorità numerica, gioca per portare a casa un punto tutto sommato meritato. I giallorossi alla fine vincono e il Bologna, dopo 8 vittorie consecutive in casa, si ritrova negli spogliatoi con un pugno di mosche e tanta rabbia. L’esultanza della panchina romanista un po’ plateale, ha mandato su tutte le furie Medel che è andato a spingere un dirigente della Roma. Un Bologna da applausi che esce sconfitto ma con la convinzione di giocare un campionato da protagonisti.

Forse oggi con Sinisa in panchina, questa partita non si sarebbe persa. Gli ultimi minuti si sarebbero gestiti meglio. Non me ne vogliano Tanjga e De Leo ma Mihajlovic si sarebbe fatto sentire in quei 3 minuti di recupero e Veretout mai e poi mai avrebbe fatto 40 metri di campo col pallone fra i piedi. Da questi errori si cresce e sono certo che da domani il Bologna sarà ancora un po’ più forte. Vorrei solo un paio di risposte dallo staff tecnico alle mie domande. Perché Denswil si trova sempre fuori posizione nei momenti topici e alla prima finta dell’avversario abbocca? Santander con la sua forza fisica e la capacità di far salire la squadra ha caratteristiche diverse da Orsolini, Sansone e Soriano. Con Santander si completerebbe l’attacco, sarebbe maggiormente assortito. Perché dopo 4 giornate non è ancora partito titolare? Forse perché paga l’arrivo in ritiro in ritardo? Un episodio che è costato al Bologna un punto ma una classifica che resta piacevole e con la convinzione di trarre da questo errore una crescita collettiva.