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Se con l'Udinese, con un mercato che già stava scontentando in tanti, si era vista una buona prestazione, una bella fase di possesso, tante occasioni create e buon ritmo, nelle ultime due partite il trend è totalmente invertito. Il Bologna tiene palla, certo, ma non fa male, non incide, e anche se continua a cestinare occasioni - quella di Orsolini clamorosa - lascia la sensazione che manchino i giri del motore giusti e che le marce siano a scartamento ridotto. Può essere il caldo, può essere la condizione, può essere anche che i nuovi, salvo rari casi, non si sono ancora visti, può essere il rodaggio per il cambio allenatore: ci possono essere tante spiegazioni ma un po' di preoccupazione sale. A metà settembre, poi, parte la Champions e questa versione del Bologna non se la gioca con nessuna delle otto che incontrerà. Servono miglioramenti, serve che gli innesti del mercato diano quella spinta utile a traghettare tutti da Motta a Italiano, perché la percezione è che dentro ci sia ancora il retrogusto del concetto del calcio di Thiago ma con gli smarcamenti del calcio di Vincenzo. Quindi, confusione con la palla tra i piedi. Serve migliorare in fretta, sfruttando anche la sosta, con la speranza che i vari Pobega, Iling, Casale, Holm e compagnia cantante diano la scossa. Oggi, in certe zone di campo, è un po' come se giocasse il Bologna B dell'anno scorso...