Passano 5 minuti e al 73esimo il Milan pareggia, segnando di fatto, su un’azione in contropiede, finalizzata da Gimenez da poco entrato. Passano un paio di minuti e il Milan trova la rete del raddoppio ma da posizione di fuorigioco. A questo punto, Italiano, graziato ancora da un’avvisaglia a precedere il patatrac, doveva accorciare la squadra, abbassarla e quantomeno proteggere il risultato di parità e provare ad attaccare il Milan attraverso delle ripartenze. Questo non è avvenuto, la squadra ha continuato a giocare alta e così, gli 11 di Conceicao hanno continuato a trovare delle praterie, senza che i rossoblu potessero arginare il forcing rossonero. Si arriva al 79esimo e il Milan raddoppia con Pulisic. Cambiaghi manca per un soffio il gol del 2-2, grazie a Maignan che sventa in angolo e al 92esimo, c’è spazio per la doppietta di Gimenez, che fissa il risultato sul 3-1. Inspiegabile davvero l’atteggiamento della squadra, con la testa troppo rivolta alla finale, negli ultimi 20 minuti di gioco. C’era da difendere la rete del vantaggio, bisognava con le unghie e con i denti chiudere gli spazi, non dare campo ai rapidi giocatori del Milan, abili a trovare gli spazi. La Juve ci aveva insegnato che si può anche stare dietro a difendere il risultato e provare a colpire in contropiede. Quello che doveva fare il Bologna, lo fa fatto il Milan, colpendo di rimessa.
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