Scopriamo, a mio avviso, perché il Bologna migliora di partita in partita. All’inizio, dopo le partenze di Calafiori, Saelemaekers, Kristiansen e Zirkzee e l’arrivo del nuovo mister, Vincenzo Italiano, il Bologna faticava a prevalere sugli avversari; ne scaturivano in prevalenza, dei pareggi. Qui è stato bravo il mister ad infondere autostima e il proprio credo calcistico, fatto di pressing, uno contro uno, intensità, ricerca maniacale del cross dal fondo per le punte e poi, va dato atto che Italiano è riuscito sempre ad eliminare gli errori commessi nel match precedente. Potrebbe sembrare scontato, ma non tutti gli allenatori riescono a smussare gli errori della propria squadra. Li vedono, se ne accorgono ma magari i giocatori faticano a migliorare il proprio rendimento e quello di squadra, altrimenti sarebbero tutti forti. Orsolini in un’intervista di qualche settimana fa, ha toccato un tasto che mi ha fatto molto pensare a questa qualità del mister siciliano: “All’inizio noi giocatori ci mettevamo una settimana a capire le direttive del mister; ora capiamo subito cosa ci chiede e cosa vuole.”
