Verso le 16,20, eravamo già a Ponte Milvio, pronti ad aggregarci per il lungo corteo. Personalmente, ero abbastanza tranquillo, disteso. Sapevo ovviamente della grande posta in palio ma una serie di aneddoti, sogni e coincidenze, mi facevano ben sperare; non ultimo, trovarmi ad un funerale veramente inatteso e pregare sotto sotto, anche per il Bologna. Con il buon Manuel Minguzzi, si parlava alla vigilia su come parecchie combinazioni anche papali, facessero presagire quanto poi, nella realtà, si è verificato. Assieme a mio figlio, poco dopo le 18, siamo stati tra i primi ad accedere sugli spalti, per 3 lunghissime ore di attesa. Nel frattempo, mentre il settore del Bologna si riempiva di tifosi alla velocità della luce, il settore del Milan, si riempiva lentamente. Prima, durante e dopo la partita, oltre 30000 tifosi rossoblu, non hanno mai smesso di cantare e fare cori per i giocatori, Italiano, Saputo e anche per Sinisa Mihajlovic. Il tifo del Milan era più compassato, forse più abituato a questi palcoscenici, quindi meno avvezzo a fare cori per tutto il match. Anche la coreografia, praticamente inesistente. Non mi era mai capitato di assistere ad un tifo rossoblu così organizzato, prolungato e all’unisono, come se fosse sincronizzato.
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