lo spunto

Il Bologna c’è ancora, ma il Var resta un problema

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

In attesa di capire cosa è realmente successo, dalle immagini sembra che Maresca fischi il rigore in presa diretta, quindi bisognerà comprendere se il Var è intervenuto per toglierlo dopo che è stata stabilita la posizione regolare di Saelemaekers con una lettura errata del protocollo, una cosa si può dire: in area si cade troppo facilmente. La nuova tecnica per aggirare la tecnologia è enfatizzare ogni contatto, amplificare uno scontro di gioco regolare per farlo apparire irregolare, quindi sanzionabile. In questo marasma di malizia in cui ogni giocatore prova a fare il furbo il Var fatica a trovare un protocollo credibile per scindere in maniera netta quella che è la valutazione di campo dal chiaro errore, quello che è uno scontro regolare da un fallo. Nel nostro calcio, quello con cui siamo cresciuti, i due rigori su Ikone e Saelemaekers non ci sono mai, solo che il primo è molto sciocco e Kristiansen non aiuta una valutazione più permissiva di Maresca. Ed è qui che il Bologna ha perso la partita. Per il resto vale la questione di centimetri, o frazioni di secondo, come la palla leggermente tardiva di Ferguson per Orsolini in occasione del potenziale uno a due. I dettagli spesso fanno la differenza e oggi il Bologna non è riuscito a curarli nella maniera migliore.

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