lo spunto

Il Bologna c’è ancora, ma il Var resta un problema

Gli episodi e i dettagli fanno la differenza al Franchi, ma non è stata una brutta sconfitta
Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Il Bologna c’è ancora, ma il Var resta un problema- immagine 1

Brutto interrompere una striscia di dieci risultati a Firenze, nella partita più sentita dell'anno. E' successo al Bologna, ma immeritatamente. Non è stata la classica sconfitta che lascia presagire ad un rientro immediato nei ranghi, anzi. I rossoblù nel complesso si sono fatti preferire, se non altro per numero di occasioni e un Terracciano decisamente più impegnato di Skorupski, ma nel calcio contano gli episodi e quando ti girano contro c'è poco da fare. Un po' per colpa e un po' per sfortuna una palla entra, una no, un'altra non la sfrutti a dovere e in una circostanza ti fai prendere in castagna troppo facilmente (Kristiansen su Ikone), così un risultato può essere modificato e mai più recuperato. La sconfitta fa decisamente rabbia, ma si dirà che prima o poi sarebbe dovuta arrivare. Sono le giustificazioni che si danno a fine partita per sbollire un po', soprattutto perché il Bologna aveva anche trovato il gol del vantaggio con Orsolini se non fosse maturato da posizione di offside. Sono quei centimetri che separano una sconfitta da un pareggio, oppure quelle decisioni arbitrali, come sui rigori, che ormai sono perennemente in conflitto tra la valutazione di campo e il chiaro errore. E sì, mai come stavolta Open Var dovrà chiarire il dialogo al monitor tra Maresca e il Var sul contatto Arthur-Saelemaekers.

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