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Un’altra grande soddisfazione è arrivata dal Bologna con il trionfo in Coppa Italia. All’Olimpico lei c’era assieme ad altri trentamila tifosi rossoblù.
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Un’altra grande soddisfazione è arrivata dal Bologna con il trionfo in Coppa Italia. All’Olimpico lei c’era assieme ad altri trentamila tifosi rossoblù.
“Certo che c’ero. Svelo una cabala. Andai nel 2000 a Rotterdam per la finale degli Europei contro la Francia, ero con gli amici e perdemmo al Golden Gol. Poi andai a Berlino nel 2006 per la finale dei Mondiali con la mia ex moglie e sappiamo come è andata. Quindi la decisione era se con gli amici o con mia moglie Chiara….per fortuna che è venuta. A parte le cabale. Una giornata da ricordare, uno stadio così bello, così carico, le persone tutte rossoblu con bandiere, sciarpe, maglie, che spettacolo. Annata da incorniciare. Liverpool…ma di cosa stiamo a parlare?”.
Da presidente a presidente, Saputo in dieci anni ha mantenuto la promessa di riportare il Bologna in alto. Essere a capo di una società di calcio è tutt’altro che semplice. Quali sono le difficoltà che si incontrano?
“Sono tante. Soprattutto trovare le persone giuste e adatte in ogni ambito dell’organizzazione. La recente riforma del calcio Dilettantistico non ha aiutato, anzi ha reso più difficile operare in questo specifico ambito. Seconda enorme difficoltà. I centri sportivi. Vecchi e obsoleti sia nei campi da gioco che nelle infrastrutture”.
Ora che ha cambiato status, secondo lei fino a dove può spingersi il Bologna?
“Ha proprio cambiato status, esatto. E direi che non deve porsi limiti. Migliorare ancora di più la rosa da mettere a disposizione di Italiano, rimanere in orbita Coppe Europee e in altri 10 anni sperare di poter provare a dire quella parola magica…. scudetto!”.
In conclusione, mi consenta la domanda inopportuna: tra Bologna e Felsina ha prenotato una visita di controllo dal cardiologo?
“Sono di scorza dura, ho resistito alla bomba da 4 di Sasha, sono sopravvissuto al Golden Gol come dicevamo, che saranno mai un gol di Orsolini contro l’Inter al 94’ e il pareggio playout al 96’? Bazzeccole”.