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Dal Maradona al Dall’Ara: il mottismo chiude il cerchio

di Gabriel Nesticò
Redazione TuttoBolognaWeb

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Ultimo match del Dall'Ara di questo campionato, penultima gara di questa Serie A dominata dal Napoli e per alcuni tratti sorpresa dal Bologna. La sfida di domenica potrebbe chiudere il cerchio sulla prima stagione di Thiago Motta in rossoblù, iniziata proprio dalla gara di andata. Il 3-2 del Maradona fu il primo vero e proprio battito del mottismo, credo tattico-spirituale che ha portato il Bologna a latitudini che scaldavano i ricordi dei tifosi più fedeli. Sfiorare l'Europa con l'ottavo posto, complici le complicanze giuridiche su sponda juventina. Un'occasione irripetibile che al momento sorride al Monza di Berlusconi, ma con nulla ancora scritto.

Sappiamo bene che Thiago Motta ha cambiato il Bologna: dal gioco fino all'entusiasmo allo stadio. Dalle scelte forti con i senatori agli esodi di Verona ed Empoli. Ma cosa non è cambiato, invece, da quella sconfitta di metà ottobre? Sicuramente Zirkzee, incostante nonostante tutto quel bel talento olandese intravisto proprio al Maradona. Unico goal nella sua parentesi bolognese, il suo altro attimo ricordabile è quel cameo contro l'Atalanta, a Bergamo. Tunnel e assist per il goal di Orsolini, grande assente della sfida con gli azzurri. Record personale di reti in stagione, è vero, ma anche il numero 7 ha bisogno di un ultimo step di maturità. Pensiamo alla grande occasione sciupata a Verona o proprio a quelle due espulsioni accumulate in un campionato con un paio di ingenuità (esultanza a Bergamo, giallo sull0 0-4 allo Zini). Più costante? Forse sì, anche se per Thiago non è mai abbastanza. Per fortuna.

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