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Bologna nel destino di Mihajlovic dall’inizio alla fine

Redazione TuttoBolognaWeb

La società decide di proseguire con Mihajlovic pur non potendo per l’ennesima volta, essere presente nel ritiro di Pinzolo. Buona parte delle sedute di allenamento, da 3 anni a questa parte, controllate da remoto. Poi l’esonero, doloroso per tutti ma quasi inevitabile. Oramai Sinisa, doveva prima di tutto pensare alla sua salute, a curarsi. Continuava però la sua vita quasi normale, da vero combattente, da vero guerriero come in 53 anni, dentro e fuori dal campo. Fino a sabato 10 dicembre, stava bene. Qualche giorno prima, era addirittura andato a correre sotto la pioggia, per ben 8 km, senza l’assenso della moglie Arianna che non voleva, in quanto debilitato. Domenica 11 dicembre le sue condizioni di salute, causa un’infezione, come ha riportato Repubblica, sono improvvisamente peggiorate. Portato nella clinica Paideia di Roma, martedì è entrato in coma e nulla sono valsi gli ultimi tentativi di rianimarlo. Il suo corpo già debilitato dalla grave malattia, l’infezione sopraggiunta, lo ha condotto alla morte, dopo 3 giorni con il cuore che ha provato a reggere allo strapotere della natura che quando decide di abbandonarti, la medicina nulla può.