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Bologna nel destino di Mihajlovic dall’inizio alla fine

Redazione TuttoBolognaWeb

Mihajlovic è in vacanza in Sardegna e la squadra è pronta a ritrovarsi a Casteldebole per il raduno. Rientra anche il mister e fa notare allo staff medico di avvertire dei dolori all’adduttore. Sinisa dà la colpa alle lunghe battaglie a paddle, che a 50 anni, forse, dovrebbe tirare meno la corda. I medici quasi lo costringono a fare accertamenti. Il Bologna nel frattempo sale a Castelrotto con tutto lo staff tecnico tranne Sinisa. Venerdì 12 luglio, le prime voci parlano di influenza che costringe il mister a stare a riposo e di raggiungere la squadra appena ristabilitosi. Arrivo a Castelrotto il venerdì sera e per il paese circola qualche voce strana sull’assenza del mister in ritiro. La mattina, in paese e sui social, circolano le prime notizie choc: Mihajlovic ha la leucemia. Arrivo al campo di allenamento per assistere alla prima seduta e trovo Vincenzo Cantatore, l’ex pugile con incarico di rivitalizzare Mattia Destro, a 100mt dal campo con il cellulare in mano che piange. Il dottor Sisca, qualche minuto dopo, conferma la diagnosi e pomeriggio, a Bologna, la conferenza stampa indetta dallo stesso Mihajlovic per annunciare pubblicamente la malattia. Inizia così, il lungo calvario durato 3 anni e 5 mesi. È un lunghissimo sabato 13 luglio che si conclude con un silenzio surreale fra le vette del Sud Tirol.