editoriale

Tre punti

Un brusco stop per il Bologna ieri sera ad Avellino, dopo una partita tutt’altro che brillante. Non è stata la replica del primo tempo del Frosinone, purtroppo non è stata nemmeno la replica della ripresa. È stata una...

Luca Lollini

Un brusco stop per il Bologna ieri sera ad Avellino, dopo una partita tutt’altro che brillante. Non è stata la replica del primo tempo del Frosinone, purtroppo non è stata nemmeno la replica della ripresa. È stata una gara brutta, ostica, spigolosa, in cui alla fine hanno prevalso i padroni di casa grazie a un mezzo sghetto di Pozzebon. Il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, anche contando i due grandi interventi di Frattali, ma oggi meglio concentrarsi sul resto. Oggi bisogna concentrarsi su quello che non è andato. Uno, due, tre.

Non è andato l’approccio, non è andato lo sviluppo. L’Avellino, rimaneggiato ma non refrattario, è sceso in campo con la forza di volontà di chi vuole mettere fine a una serie negativa. Solo la forza di volontà, però, perché francamente la qualità lasciava a desiderare. È bastato però quello a stordire inizialmente i rossoblù, ancora rei di un approccio sbagliato. Ci hanno messo un po’ a trovare l’equilibrio gli uomini di Lopez, ai quali il solo ritorno di Matuzalem non è bastato per recuperare l’assetto ordinato pre-Frosinone. Oggi male Zuculini e così così Bessa, mentre l’esperto brasiliano doveva aver scordato a casa le chiavi del centrocampo.

La prestazione insufficiente della mediana, tuttavia, non giustifica quella altrettanto insufficiente del reparto offensivo: il secondo punto dolentissimo di questa serata. Male male il tridente del Bologna, ognuno per un motivo diverso. Acquafresca costantemente in ritardo, Cacia pallido nell’unica chance avuta, Laribi privo della verve a cui ci aveva abituati. Tra i tre, è proprio la luce spenta del trequartista a causare le difficoltà più grosse alla manovra rossoblù. Senza i suoi inneschi il ritmo cala, il giro palla ristagna. La sola volta in cui ha illuminato ha messo il numero nove a tu per tu con Frattali, ma questo non può chiaramente bastare.

Il terzo punto ce lo tiriamo dietro da un po’, e fa il paio con il risultato di La Spezia. Preso gol nel finale e su calcio piazzato. Chiaro, a sto giro la sfiga ci ha messo lo zampino perché il rimpallo/assist di Masina ha significato tutto nella segnatura Pozzebon, ma non si può negare la difficoltà del Bologna nel difendere in tali frangenti. Solo in questi, perché poi su azione i rossoblù non subiscono troppo: anche ieri sera si ricorda solo una conclusione di Castaldo, con buona risposta di Coppola.

Sono dunque tre punti, purtroppo quelli sbagliati. Quelli giusti sono arrivati solamente una volta nelle ultime otto, francamente troppo poco. Gli alibi, anche stasera, ci sono (rigore solare non concesso, secondo giallo a Matuzalem eccessivo, rimpallo sfigato sul gol) ma sotto la statistica scricchiolano parecchio. Di compromesso, però, non c’è un bel niente. C’è invece una squadra che deve macinare al massimo nelle prossime due gare per poi farsi innestare quantità e qualità a gennaio. Non servono rivoluzioni, la strada era giusta una settimana fa e lo resta tuttora: serve buonsenso e conoscenza. Corvino penso abbia entrambe.