editoriale

Presto per le accuse (e Giacomelli…). Un peccato non veder Mirante d’azzurro

Critiche dure e ingiuste verso la squadra, anche perché c'è di mezzo pure Giacomelli. Mirante merita la Nazionale, per qualcuno non è pronto...

Giacomo Bianchi

Non nascondiamoci, non è stato per niente un bel Bologna, quello visto domenica a Bergamo contro l’Atalanta. Non è stato un Bologna incisivo e determinato, non è stato un Bologna bello come quello visto in altre occasioni. Nonostante questo, non sono d’accordo con chi dice che la squadra è in calo, non sono d’accordo con chi accusa i giocatori di scarso impegno e non sono d’accordo con chi pensa che la squadra abbia allentato la tensione visto che ormai è sicura di avere raggiunto la salvezza. C'è un discorso legato alle motivazioni da tenere in considerazione, visto che penso sia fisiologico un calo dal punto di vista psicologico, data la presunta serenità con la quale si sta affrontando questa ultima parte di stagione. È vero, non è bello da vedere e non è bello pensare che si sia entrati in una fase di “rallentamento”, però direi che per le accuse nei confronti dei giocatori, è ancora troppo presto. Non dimentichiamo poi, le squadre che i rossoblù si sono trovati davanti in queste ultime settimane: si è giocato contro un Carpi che aveva paura della sua ombra e che è venuto a Bologna solo ed esclusivamente per difendersi, si è giocato contro un Palermo che, forse, era addirittura più impaurito degli uomini di Castori, e poi si è andati a S.Siro contro un’Inter in grande spolvero e infine a Bergamo, contro un’Atalanta che era obbligata a vincere.

Vero, due punti in quattro partite e due sconfitte consecutive non sono una bella notizia, parzialmente giustificata dal momento che la squadra sta vivendo. E poi, in questa “flessione” (termine che va tanto di moda in questi giorni, ma che non condivido), vanno analizzati anche gli episodi, visto che anche domenica, la gara è stata decisa da quelli. Fermo restando che il Bologna non ha perso per gli errori del signor Giacomelli, è bene sottolineare come l’arbitro della sfida di Bergamo non sia stato certo tra i migliori in campo. Episodi, dicevamo: il fallo di Pinilla su Maietta ha spiantato la strada della vittoria ai padroni di casa (ma gli utilissimi giudici di porta e i guardialinee in questo caso non potevano segnalare l’infrazione?) e ha tagliato le gambe al Bologna a fine primo tempo, così come si può discutere sulle espulsioni e anche su almeno un paio di interventi dubbi in area di rigore. Però, al di là dei singoli episodi, non è piaciuta la direzione di gara, che qualcuno ha motivato con un “doveva vincere l’Atalanta, ed è andata così”. Non crederò mai alla teoria del complotto, non crederò mai che qualcuno "dall’alto" decida gli esiti dei match. Semplicemente Giacomelli è un arbitro mediocre, incappato -tra le altre cose- in una giornata negativa. Che poi a rimetterci debba essere stato il Bologna, ecco, è la cosa che dispiace di più.

Vorrei chiudere con una riflessione su Antonio Mirante, ancora una volta protagonista con il rigore parato a Pinilla. A fine gara è stato molto chiaro in ottica Nazionale, dimostrando anche un certo pizzico di amarezza per la mancata convocazione: “Si vede che per qualcuno non sono ancora pronto”, ha detto il numero 83 rossoblù. Sono dichiarazioni di chi, giustamente, ha la consapevolezza di essere uno dei migliori portieri del campionato. Mirante sta facendo un gran campionato, è un portiere affidabile ed è un patrimonio per questa squadra. E proprio per questo motivo, dispiace veramente che ancora una volta gli sia stata negata la possibilità di vestire l’Azzurro, che meriterebbe a pieno titolo. In azzurro ci andrà invece Giaccherini, che renderà orgogliosi tutti noi tifosi rossoblù di vedere “uno dei nostri” con la rappresentativa nazionale. Ma Bologna è ambiziosa, e aspettando e sognando Mattia Destro, meriterebbe qualcosa in più. E con lei, il suo portiere. Speriamo che quel “qualcuno” se ne accorga presto.

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