editoriale

La ruota girerà, basta restar tranquilli

Domenica sera sembrava fosse successo qualcosa di irrimediabile. C’era chi sui social dava colpa a Donadoni, chi si esprimeva con un “Donadoni va esonerato” (…), chi tirava in causa il mercato di Bigon, chi diceva che a gennaio andrà...

Giacomo Bianchi

Domenica sera sembrava fosse successo qualcosa di irrimediabile. C’era chi sui social dava colpa a Donadoni, chi si esprimeva con un “Donadoni va esonerato” (…), chi tirava in causa il mercato di Bigon, chi diceva che a gennaio andrà rifondata la squadra e addirittura chi si chiedeva il ruolo preciso di Marco Di Vaio in questa Società. Calma, ragazzi, calma. Mi sembra tutto abbastanza assurdo ed esasperato, mi sembra che ci sia fin troppo pessimismo e preoccupazione dopo una sconfitta che brucia, ma che non deve portare a fare dei drammi. Non bisogna avere gli occhi foderati di prosciutto e pensare che tutto, a prescindere, vada bene, ma non penso sia nemmeno opportuno che ci sia questa aurea catastrofistica attorno al Bologna dopo una sconfitta.

Andiamo con ordine: il Bologna ha sbagliato molto, questo è stato evidente. Non ha avuto un buon approccio alla gara, non è stato capace di reagire dopo il goal subìto e non ha fatto assolutamente una buona partita. I demeriti dei rossoblù non sono mancati, però non dimentichiamoci di sottolineare anche la qualità dell'avversario: l'Atalanta non è il Leicester e non lotterà per lo scudetto, l'Atalanta calerà e a fine stagione probabilmente arriverà settima/ottava se troverà una buona continuità, l'Atalanta non è imbattibile e non andrà in Champions. Però in questo momento è la squadra più in forma del campionato, è in fiducia, sta bene fisicamente, si sente onnipotente e non ha paura di nulla perchè non ha niente da perdere: giocare con questo spirito non fa altro che aiutare l'approccio alle partite, e sono dell'idea che l'opaca prestazione del Bologna si possa leggere anche in funzione della grande prova della Dea. Se i rossoblù non sono riusciti a giocare un pallone e ad essere incisivi, non è perchè di punto in bianco non sono più in grado di giocare a calcio. Il valore dell'avversaria conta eccome, e se una settimana fa contro il Palermo si è riusciti a ribaltare la partita in maniera abbastanza agevole, questa cosa domenica non è successa, perchè di fronte ci si è trovati una squadra che in questo momento (sottolineo “in questo momento”) è più in palla del Bologna e sta meglio.

Non si può però pensare di risolvere tutto quanto solo lodando gli avversari e con un semplicistico “va beh, hanno vinto perchè sono più forti”. No, questo proprio no. Ci sono state alcune cose che non mi sono piaciute, e tra queste metto anche l'idea di schierare Ladislav Krejcì a destra. Donadoni non è impazzito e non si è sbagliato a mettere il ceco su quella fascia, e sicuramente ci saranno state motivazioni tattiche legate a questa scelta, però si è perso tanto a mio parere. Krejcì è un giocatore che predilige giocare sulla velocità controllando la palla con il suo piede forte, è un giocatore al quale piace puntare e correre sulla fascia, è un giocatore che mette in difficoltà gli avversari quando può controllare il pallone sul filo del fallo laterale (vi ricordate la partita contro la Samp, la sua migliore in questo campionato?). Non è un giocatore che rientra col mancino e calcia verso la porta, non ha queste caratteristiche, ed è per questo che non mi ha convinto molto la scelta del mister. Sia chiaro, non abbiamo perso la partita perchè Krejcì ha giocato a destra, e non l'avremmo vinta con un inversione dei due esterni, il mio è solo un pensiero legato ad una situazione tattica che sinceramente ho fatto fatica a capire.

E poi, diciamocelo chiaramente: siamo sfigati. Si è fatto male Verdi, si è fatto male Di Francesco e si è fatto male anche Sadiq. Quando perdi il 50% delle tue alterative offensive tutte in una volta, perdi tanto, soprattutto in una squadra che è stata pensata con un modulo di gioco ben preciso, nel quale questi tre giocatori avrebbero un ruolo chiaro: magari non sono titolarissimi il secondo e il terzo, ma sono comunque di alternative di buon livello da considerare nel momento in cui c'è da rimettere in sesto una partita nata storta. E questa cosa domenica è mancata immensamente. Ma la ruota girerà, eccome se girerà, basta avere fiducia. E rimanere tranquilli.