editoriale

Bologna, non è stato tutto da buttare (e c’è la possibilità di rifarsi)

Dalle stelle alle stalle in quattro giorni, con la possibilità di tornare alle stelle dopo altri tre. La gara di sabato pomeriggio contro il Torino è stato uno dei punti più bassi della stagione, per quello che si è visto in campo, per quello...

Giacomo Bianchi

Dalle stelle alle stalle in quattro giorni, con la possibilità di tornare alle stelle dopo altri tre. La gara di sabato pomeriggio contro il Torino è stato uno dei punti più bassi della stagione, per quello che si è visto in campo, per quello che si è visto fuori e per le tante parole che sono state spese dopo la sconfitta contro i granata. Ma si prenda atto di tutto questo e si vada avanti, consapevoli che qualcosa (poco a dire il vero, pochissimo) di buono si è visto anche sabato. Già, perchè, difensivamente parlando, il Bologna ha fatto una buona gara, ha giocato il match che aveva preparato e non ha praticamente mai sofferto. Il gol subito è frutto di un'ingenuità di Rossettini, disattento al minuto numero 92, dopo che aveva giocato una gara onesta ed ordinata fino a quel momento. I problemi sono stati altri, i problemi sono stati davanti, con una squadra che non ha mai messo Padelli nelle condizioni di dimostrare di essere meglio di Mirante per un posto in magli azzurra, e che escluso il palo di Giaccherini non ha creato una palla goal che fosse una.

Il pareggio sarebbe andato bene ad entrambe le compagini, il pareggio era il frutto del più scontato dei “non facciamoci del male, oggi siamo tutti amici” che si possono sentire in un caldo pomeriggio di metà aprile tra due squadre a metà classifica. E, onestamente, non è una cosa che mi piace e che accetto silenziosamente: per come la vedo io bisogna sempre lottare, fare vedere sul campo che si ha voglia di finire nel migliore dei modi il campionato, rispettare la gente che viene a vedere e che paga il prezzo del biglietto. E il campo, purtroppo, sabato pomeriggio non ha fatto vedere nemmeno una di queste cose. La possibilità di rifarsi c'è già, e parte dal S. Paolo di Napoli, in una gara che sulla carta non dovrebbe avere problemi “motivazionali” per gli uomini di Donadoni. La squadra non ha mai approcciato in maniera sbagliata le gare contro le “big” e questa cosa inorgoglisce tutti quanti. Il match dell'andata è stato uno dei punti più alti del campionato del Bologna, e brillano ancora gli occhi a pensare che al novantesimo minuto eravamo in vantaggio per 3-0 con quella che, a quel tempo, era la capolista. Le motivazioni sono tutto nel mondo del calcio, e allora capisco che sia possibile aspettarsi un Bologna ai limiti della perfezione a Roma, e dopo soli tre giorni un Bologna poco concreto in casa contro il Torino.

Che partita sarà questa sera? Impronosticabile dal mio punto di vista, perchè da un lato abbiamo la certezza che i rossoblù non si presenteranno a Napoli da vittima sacrificale e abbiamo la certezza della preparazione tattica della partita da parte di Donadoni, ma dall'altra parte ci sarà uno stadio con un clima incandescente ed un Napoli che ha bisogno della vittoria per confermare il secondo posto. Saranno affamati, gli uomini di Sarri, e non sono così sicuro che, giocare una gara simile a quella dell'Olimpico, possa bastare: il Bologna deve andare a Napoli e fare la sua partita, deve giocare a viso aperto e cercare di arginare una squadra che, seppur senza Higuain, ha innumerevoli possibilità di fare male ai rossoblù. Non mi preoccupa la classifica, devo essere sincero. La cosa che più mi preoccupa è l'atteggiamento mentale che a volte la squadra sfodera. Non ho dubbi sul fatto che i rossoblù saranno concentrati e determinati questa sera, ma questo Napoli fa paura. Non mi interessa se dovessimo uscire sconfitti dal S. Paolo, però non vorrei più vedere lo “spettacolo” di sabato pomeriggio. Tante parole, tanti lati di tante medaglie possono essere analizzati in questa fase di campionato. Dalle parole bisogna passare ai fatti, e questa sera sarà necessario giocare una gara convincente, sotto ogni aspetto. Vincere? Sarebbe un sogno, forse irrealizzabile. La cosa fondamentale è fare vedere che questa squadra è ancora viva e ha voglia di onorare il campionato.

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