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Gandini: “Serie A a 16 squadre, Torino inserita in casi di rinunce”

Le parole del Presidente di LBA dopo l'Assemblea di oggi

Redazione TuttoBolognaWeb

MILAN, ITALY - JANUARY 12:  Umberto Gandini speaks during the Financial Fairplay Europe & Italy Workshop on January 12, 2016 in Milan, Italy.  (Photo by Vincenzo Lombardo/Getty Images)

Il Presidente di Legabasket Umberto Gandini ha parlato in video conferenza dopo l’Assemblea straordinaria tenutasi questa mattina. Il numero uno di LBA ha discusso della SerieA che sarà, con le rinunce di tante squadre di A2 a salire di categoria e la diminuzioni del numero di squadre da 18, come inizialmente pianificato a 16. Ecco le sue parole come riportate da Bologna Basket.

“Con l’obiettivo di ripristinare il numero pari per la prossima stagione, avevamo revocato la decisione passata ed abbiamo istituito un nuovo format di campionato a 18 squadre, con il 18esimo posto assegnato ad una società di A2 seguendo criteri oggettivi. Torino a differenza di altre società di Serie A2 aveva la necessità di cambiare struttura proprietaria. Pistoia ha ufficializzato la richiesta di riposizionamento in SerieA2, Pesaro invece è riuscita a ‘gettare il cuore oltre l’ostacolo’. Il 15 giugno 2020 ci siamo trovati con 16 squadre aventi diritto di giocare in Serie A. A quel punto ci siamo adoperati per andare a trovare la 18esima squadra, considerando Torino come 17esima. Ho chiamato Verona che dapprima ha dimostrato freddezza, poi ha valutato l’opportunità chiedendo di estendere il termine per la decisione. Purtroppo Verona non è riuscita a centrare gli obiettivi in tempo. Ho continuato a seguire il ranking, valutando nell’ordine Napoli, Ravenna, Forlì e Trapani. Arrivati a Trapani ho pensato di riconvocare le società. Oggi l’Assemblea ha deciso per un campionato a 16 squadre, la Supercoppa a 16 squadre con 4 gironi da 4 squadre. È garantita a Torino la possibilità di essere inserita successivamente in caso di ulteriori aggiornamenti. Una decisione presa all’unanimità, unica assente la Virtus Bologna per motivi logistici. In questa sede si parla di un passaggio dal dilettantismo dell’A2 al professionismo della SerieA, che ha una serie di regole non solo per quanto riguarda la Federazione ma anche a livello statale: questo passaggio, in questo momento particolare, è il punto principale che ci porta a fare una riflessione su quanto sia sottovalutato quanto sia epocale il passaggio dal dilettantismo al professionismo. Io dal 9 marzo non ho vissuto confusione o caos ma ho trovato un ambiente che ha condiviso problemi collettivi.”

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