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Scheda tattica: l’Udinese di Guidolin

Negli ultimi anni abbiamo sempre parlato dell’Udinese come di un modello di crescita e di continuità tecnica, ma tutte le favole hanno una fine e anche questa sembra essere arrivata. Guidolin ha ormai evidentemente perso non solo la...

Redazione TuttoBolognaWeb

Negli ultimi anni abbiamo sempre parlato dell'Udinese come di un modello di crescita e di continuità tecnica, ma tutte le favole hanno una fine e anche questa sembra essere arrivata. Guidolin ha ormai evidentemente perso non solo la guida della squadra ma anche il suo bomber Di Natale, ormai inevitabilmente a fine carriera. Quest'anno il tecnico ha sperimentato vari moduli non trovando mai le risposte cercate e collezionando una pericolosa striscia negativa che ha portato 8 sconfitte nelle ultime 10 giornate. La situazione critica dei friulani però è figlia di varie cause, non ultima anche la scarsa condizione di molti protagonisti che ha portato ad un eccessivo ricambio degli uomini durante la stagione impedendo la costruzione di una solida chimica di squadra. Già in porta Brkic ha dovuto lasciare per lungo tempo il posto a Kelava mentre davanti a lui la difesa dell'attuale 3-5-2 sembra abbastanza stabile e composta da Heurtaux, Danilo e Domizzi anche se in avvio di stagione anche Naldo ha avuto il suo spazio. Sugli esterni i titolari sono sicuramente Silva e Basta mentre in mezzo al campo tocca a Allan, Pereyra e Badu (insidiati da Lazzari e Pinzi) cercare di alternare interdizione e costruzione di gioco ma proprio questo reparto sembra quello con più problemi. Come detto troviamo poi un attacco in cui Di Natale è ancora il goleador ma con sole 5 reti stagionali mentre invece Muriel è stato costretto ad un lungo stop da un infortunio appena superato. Se poi aggiungiamo un Maicosuel che non ha mai convinto del tutto e un Lopez volenteroso ma acerbo, diventano chiare le motivazioni della crisi di una squadra con un attacco che ha collezionato appena 10 gol stagionali in totale. Il peso della crisi dei risultati però si ripercuote pesantemente anche sulla mentalità e sullo spirito di un gruppo che, se risucchiato in piena zona salvezza, potrebbe faticare oltremodo a restare a galla.