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Scheda tattica: il Sassuolo di Di Francesco

Passato l’entusiasmo per la prima promozione in Serie A della sua storia, il Sassuolo ha vissuto un’estate di disillusione a causa di una campagna acquisti che ha puntato tutto sulle scommesse rinunciando alle certezze indispensabili...

Redazione TuttoBolognaWeb

Passato l'entusiasmo per la prima promozione in Serie A della sua storia, il Sassuolo ha vissuto un'estate di disillusione a causa di una campagna acquisti che ha puntato tutto sulle scommesse rinunciando alle certezze indispensabili per inseguire la salvezza. Oggi la squadra di Di Francesco si ritrova ultima in classifica con la peggiore difesa del campionato ed in procinto di esonerare un allenatore che però allena un materiale tecnico tutto da scoprire. L'impianto tattico del 4-3-3 originale però è stato in queste ultime giornate smantellato di fronte alla scarsità dei risultati ma anche all'infortunio del leader difensivo Terranova. Passati al 3-5-2 allora, davanti a Pegolo in questo momento si schiera una linea che abbina malamente l'esperienza di Bianco, le capacità di Acerbi e l'ingenuità di uno tra Antei e Marzorati senza dimenticare che questi tre uomini ricevono scarso aiuto dagli esterni di centrocampo che in teoria in fase di non possesso palla dovrebbero rientrare. Schelotto e Ziegler però sono due giocatori decisamente più offensivi che quindi mostrano lacune evidenti in fase di copertura preferendo spingere che difendere. Il perno centrale della mediana è Magnanelli, uomo che sta scoprendo solo ora per la prima volta il peso della Serie A e che viene affiancato da due mezzali invece vogliose di mettersi di nuovo in mostra nella massima serie come Kurtic e Missiroli che hanno un passato non brillantissimo con Palermo e Cagliari. L'attacco infine è all'insegna della gioventù con il 19enne Berardi e il 22enne Zaza in rampa di lancio ma forse ancora troppo acerbi per affrontare da titolari la Serie A: alle loro spalle troviamo invece l'esperienza di Floro Flores e Masucci o i valori ancora inespressi di Alexe e Farias. Appare quindi evidente che a prescindere dal modulo tattico impiegato, il Sassuolo appare come la classica matricola che arriva alla prova della Serie A con le idee piuttosto confuse e troppe scommesse giocate tutte insieme.