senza categoria

Gioca chi merita o chi è più forte (e quindi utile)?

Manuel Minguzzi

Viene prima il bene del gruppo o quello del Bologna e dei suoi risultati? Non è che i secondi in automatico contemplino anche i primi? Il concetto di merito impartito da Motta, sacrosanto, non è sempre così ineluttabile, soprattutto nel calcio dove esiste il concetto di talento, di valore intrinseco di un giocatore, di utilità e di obiettivo da perseguire; che è fare gol. Rimanendo fissi sul concetto di merito, che nella concezione di Motta sembra possedere all'interno quello di impegno, si rischia di elidere totalmente il parametro relativo alla qualità dei singoli calciatori. Nel calcio c'è chi è più bravo e chi meno, chi ha più tecnica e chi meno, c'è chi è più funzionale e utile e chi  deve sopperire alcune mancanze con un tasso agonistico di alto tenore, ma sempre partendo dal presupposto di saper calciare un pallone. In sintesi: non possono giocare tutti. Se nel calcio bastasse impegnarsi negli allenamenti per poter diventare professionisti, in tanti, in Italia e non, avrebbero la possibilità di giocare la domenica invece di fare gli operai, gli imbianchini, gli impiegati ecc. E' per questo che esistono le categorie ed è per questo che il calcio tende a essere selettivo, altrimenti basterebbe correre 20 chilometri a perdi fiato ma allora si chiamerebbe atletica e non calcio.

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