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Rossi alla vigilia di Juventus-Bologna: “Speriamo di farci un regalo”

3 ottobre 2015, centoseiesimo compleanno del Bologna e vigilia di Juventus-Bologna. “Dobbiamo farci un bel regalo” esordisce Delio Rossi nella conferenza stampa pre-partita, titillando così il sogno mai nascosto del tifoso rossoblù: andare a...

Luca Lollini

3 ottobre 2015, centoseiesimo compleanno del Bologna e vigilia di Juventus-Bologna. “Dobbiamo farci un bel regalo” esordisce Delio Rossi nella conferenza stampa pre-partita, titillando così il sogno mai nascosto del tifoso rossoblù: andare a Torino e portare a casa il bottino pieno. Un sogno che, a onor del vero, divenne realtà quattro anni e mezzo fa, quando l’asse Di Vaio-Mutarelli (!) perforò per due volte la difesa bianconera, rendendo indimenticabile quel sabato sera di fine febbraio.

Juventus-Bologna è una partita che, emotivamente, si prepara da sola, conferma Rossi: “Per chi ha il sangue che gli scorre nelle vene sì: ci sono stadi in cui da ragazzino sogni di giocare, e andarci da protagonisti significa aver raggiunto la categoria”. Certo, i rossoblù non ci arrivano in un buon momento: “I ragazzi sono dispiaciuti, per quello che abbiamo mostrato in campo meriteremmo di avere almeno cinque punti. Dalla gara di Coppa Italia a oggi ci sono stati dei progressi – afferma – ma i risultati non ci hanno dato ragione”. E qui l’allenatore del Bologna riapre un cassetto della memoria, tornando al 6 gennaio 2013: Juventus-Sampdoria 1-2, la sua Sampdoria: “Era la seconda partita da allenatore dei blucerchiati, in quella precedente avevamo perso con la Lazio. A Torino andammo in svantaggio e rimanemmo pure in dieci, ma riuscimmo a ribaltarla e così scattò la molla: spesso basta un risultato, ma è una scintilla che devi crearti da solo”. Finora, dicono le statistiche, il Bologna ha corso molto ma di scintille neanche l’ombra: “Quando sei giovane sei molto generoso ma anche meno padrone del gioco, quindi è facile che corri a vuoto. Devi acquisire esperienza, ma questa si fa giocando”. Tanta corsa vuol dire anche maggiore stanchezza nei finali di partita, proprio quando il Bologna cala in maniera evidente e, quasi sempre, subisce gol: “In quei frangenti è anche più difficile mascherare i propri limiti, ma dobbiamo imparare a non vedere una rete subita come un disastro: fa parte del gioco”. Nonostante la mancanza di risultati, buona parte dei tifosi mostra ancora fiducia nella squadra: “Hanno sposato in toto il nostro progetto, e ci stanno dando un credito di fiducia che dobbiamo ripagare”.

Contro la Juventus non ci sarà Taider, fermato dalla tonsillite, mentre dovrebbe ritornare titolare Gastaldello, un rientro importante a livello di esperienza: “Può giocare dall’inizio, mentre questo weekend sarà Krafth ad aggregarsi alla Primavera. Schiereremo una squadra idonea, aspettando il ritorno di Donsah e Giaccherini”. Anche la Juventus, nonostante un avvio di campionato claudicante, schiererà di certo una squadra idonea: “Sono in una fase di transizione, ma il loro telaio è composto da campioni e l’orgoglio verrà fuori: mi spaventano la concentrazione mentale e la cattiveria agonistica. Tagliati fuori dalla lotta Scudetto? Non ha senso dirlo dopo sole sei giornate”.

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