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La lunga carriera di Luca Vildoza, dal Quilmes alla Virtus

Redazione TuttoBolognaWeb
Il play argentino è chiamato a fare la differenza sia in campionato che in Eurolega

La stagione di Serie A di basket 2025-26 si preannuncia più incerta che mai. L'Olimpia Milano è la squadra da battere ma la Virtus Bologna è pronta a inseguire con determinazione. In mezzo alle previsioni degli esperti, tuttavia, c'è un'incognita che si chiama Luca Vildoza. Se il cestista tornerà a recitare il ruolo di leader, infatti, gli assetti potrebbero essere scardinati.

Ma andiamo a conoscere meglio la lunga carriera di Vildoza, per comprendere quale può essere il peso effettivo del campione in questa stagione, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca.

Un cestista che può rovesciare i pronostici

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I bianconeri sono ben quotati sui siti scommesse stranieri e le vicende extra-sportive che hanno coinvolto la squadra non sembrano essere troppo ingombranti. I tifosi e gli analisti, dunque, restano dell'idea che la formazione abbia tutte le carte in regola per riaprire la corsa al titolo.

Perché l'attenzione degli osservatori è puntata così tanto su Luca Vildoza? Certamente non stiamo parlando di un cestista qualunque. L'arrivo del playmaker argentino a Bologna è stato accolto come un colpo da maestro della dirigenza, l'elemento chiave per spostare gli equilibri del campionato.


Il classe 1995 con cittadinanza italiana ha iniziato la parabola professionistica nella sua terra d'origine con il club Quilmes Mar del Plata. Il suo contributo è stato determinante nel 2013 per la promozione. Gli occhi degli scout sono inevitabilmente piombati su di lui ed è stato selezionato tra i 50 talenti Under-18 a livello continentale.

Poi c'è stato un problema fisico legato a un infortunio piuttosto serio al braccio e la stagione 2013-14 si è chiusa con numeri parziali benché statisticamente rilevanti.

Dall'Argentina all'Europa

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Se Bologna oggi è in fermento dopo il recupero di Luca Vildoza è anche perché il cestista ha l'esperienza necessaria per dare una spinta significativa alla squadra.

In Europa è arrivato nel 2016 e più precisamente in Spagna nelle fila del Saski Baskonia. È qui che, dopo una parentesi in prestito al Quilmes per completare la sua crescita, ha sviluppato l'identità del playmaker aggressivo ed efficace.

Per la pallacanestro europea ha tutte le caratteristiche adatte, inclusa la fisicità, con un'altezza di 191 cm e 86 kg di peso.

In Liga, dove l'intensità e la tattica sono al primo posto, Vildoza ha accumulato un centinaio di presenze. Ha guidato la lega nel 2019 per palle rubate, mettendo in campo una spiccata attitudine al contenimento dell'avversario.

La certificazione delle sue qualità è arrivata con la vittoria del campionato spagnolo nell'edizione 2019-20, conquistando nel contempo il prestigioso titolo di MVP delle finali. Il riconoscimento è stato molto più di un trofeo individuale perché ha rappresentato l'attestazione dell'eccellenza, per un giocatore capace di prendere decisioni rapide anche sotto pressione, con una mentalità resiliente e vincente.

Dal sogno NBA ai titoli nel Vecchio Continente

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Vildoza ha ampiamente dimostrato il suo valore in Spagna nel periodo dal 2016 al 2021, anno in cui si stava per concretizzare il sogno di una vita: approdare in NBA. La firma con i New York Knicks è rimasta solo sulla carta, complici i problemi burocratici dell'epoca Covid.

Poi è arrivato l'infortunio e si sono volatilizzati i 13 milioni di dollari annui del contratto poiché l'esborso era vincolato alla presenza nel roster già con l'avvio della regular season. Sempre in astratto, il suo nome compare poi con i Bucks nel 2022 ma l'esperienza americana può essere riassunta come potenzialità inespressa.

Il ritorno in Europa ha riacceso la sua carriera e, a partire dal 2022, Vildoza si è trasformato in un vero e proprio talismano per le squadre dove ha militato. Con la Stella Rossa ha subito conquistato il campionato serbo nel 2022-23 e la Coppa di Serbia.

Nel 2023-24 e nel 2024-25 è arrivata una doppietta con due maglie diverse, trionfando nel campionato greco con Panathinaikos e Olympiakos. Nel suo palmarès sono rientrati anche la Supercoppa greca con l'Olympiakos e l'Eurolega con il Panathinaikos.

Questa elevata mobilità post-NBA è stata tutt'altro che sinonimo di instabilità. Oggi si potrebbe definire Vildoza come un "mercenario di successo", con i top club che puntano su di lui per capitalizzare sul suo bagaglio tecnico e psicologico.

Si tratta infatti di un giocatore abituato a vincere e consapevole delle dinamiche delle finali. Porta in dote esperienza, possessi decisivi e valore, caratteristiche che alla Virtus sono considerate preziosissime.

Vildoza a Bologna

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L'ingaggio di Luca Vildoza da parte della Virtus è stato un segnale chiaro delle ambizioni del club. Il playmaker è stato immediatamente designato come l'elemento centrale per la costruzione del nuovo assetto bianconero. Peraltro con l'allenatore Dusko Ivanovic il cestista aveva già lavorato (e vinto) al Baskonia.

Lo stesso giocatore ha ribadito più volte che la presenza del coach è stata importantissima per la sua decisione. A Bologna non è stato preso solo per le realizzazioni ma anche come metronomo in grado di imporre i ritmi di gioco, recuperare e innescare transizioni veloci.

L'ombra della cronaca ha determinato un brusco cambiamento nella narrazione della stagione della Virtus. Dopo una gara casalinga al PalaDozza, infatti, Vildoza e la moglie sono stati coinvolti in una lite stradale degenerata, da cui sarebbe scaturita una presunta aggressione al personale sanitario. I coniugi sono stati fermati dalle autorità con l'accusa di lesioni, aggravata dal fatto che gli operatori erano in servizio di emergenza.

Adesso che il campione è tornato in squadra, però, è il parquet a parlare. La società lo ha difeso e ha saputo gestire il brutto momento.

Tocca a Vildoza, dunque, il compito di concentrarsi sulle ambizioni bianconere. Vildoza rappresenta una delle incognite più affascinanti e potenzialmente devastanti sotto il profilo sportivo per il basket italiano.