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Bologna e il coro contro Motta: le ruggini sono antiche, al di là di scelte e risultati

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

La separazione è storia nota e sta contribuendo a riaccendere il clima in vista del match di sabato. Il Bologna inizia a parlare del rinnovo di Motta fin dall'autunno 2023, ma Thiago rimanda ogni volta più in là l'appuntamento e, quando nemmeno a Natale si arriva a un incontro, si inizia a percepire il rischio di perderlo. Pubblicamente, Motta glissa a ogni domanda, chiede massima concentrazione sul campo, soprattutto a primavera, e rimanda ogni discorso a fine campionato. Aleggiava la corte di Giuntoli da diversi mesi e alla festa Champions in Piazza Maggiore c'è quasi la certezza di come andrà a finire, con Motta in disparte a godersi lo spettacolo ma già con una decisione presa e solo da ufficializzare. Il tutto avverrà freddamente dopo la sconfitta con il Genoa all'ultima giornata, quando Motta viene salutato e ringraziato dai giocatori che evidentemente avevano già capito, e successivamente con i relativi comunicati del club. La sua decisione ha fatto riaffiorare ciò che covava già ottobre 2022 e che solo i risultati avevano contribuito a nascondere. Adesso il primo scontro sul campo, ma in trasferta e senza tifo organizzato rossoblù.


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