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Mihajlovic o non Mihajlovic? L’ingaggio è il nostro dilemma

Manuel Minguzzi

La bellezza di questi giorni è però lo spostamento della prospettiva tra chi non è troppo critico sul mercato da chi invece lo continua a considerare gravemente insufficiente. Chiuso l’argomento delle risorse investite da Saputo, cioè un mercato a zero euro falcidiato dal Covid, l’obiettivo è puntato su colui che ha sancito il primo cambio di passo a Casteldebole: Sinisa Mihajlovic. Che tocchi al mister proseguire il processo di crescita che lui stesso ha iniziato a gennaio 2019 è palese, ma che questo sia direttamente proporzionale al suo ingaggio no. Sono usciti nei giorni scorsi i dati di Gazzetta sugli ingaggi delle venti squadre di Serie A: il Bologna è decimo come squadra, elargisce di più dell’Atalanta, per esempio, ed è quarto per allenatore, Mihajlovic è dietro solo a Conte, Fonseca e Gasperini. Ora, il fatto che il nostro mister sia il quarto più pagato della A non significa che il Bologna possa arrivare nella medesima posizione, esattamente come il decimo monte ingaggi di squadra non fa i rossoblù obbligatoriamente da parte sinistra.

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