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Bologna – Bilancio e investimenti: non si può avere tutto

Manuel Minguzzi

E veniamo al pres, sempre nell'occhio del ciclone per assenza, sua a Bologna, e di investimenti. Sul primo punto di vista ricordo sempre che Commisso e Krause sono spesso in Italia eppure le loro squadre non brillano, mentre in casa Inter Zhang manca da mesi e i nerazzurri veleggiano verso lo Scudetto. Sul secondo punto torniamo al discorso iniziale: non ci si può lamentare del bilancio e allo stesso tempo chiedere investimenti. Le due cose cozzano e infatti il Bologna cederà una pedina importante e reinvestirà come ha sempre fatto in questi anni. Lo ha fatto bene? Lo ha fatto male? Un po' tutte e due. Di sicuro, il Sassuolo ha lavorato meglio e ora raccoglie i frutti di 52 punti in una stagione che ha portato i neroverdi ad essere la prima alternativa nel caso di una caduta di una big (quest'anno è toccato alla Roma). Lì vorrei arrivasse anche il Bologna e, se l'Atalanta è qualcosa di miracoloso e non ripetibile, il progetto del Sassuolo appare invece raggiungibile e replicabile. Servirebbe spendere meno e meglio, e questa è una critica alla dirigenza. Per quanto riguarda Saputo, ad oggi la sua forza non è tanto quella di aver portato il Bologna ad un livello superiore (sempre salvezze tranquille sono) ma quella di garantire continuità aziendale. In altre epoche con meno 40 saremmo saltati per aria. E' sufficiente? No, ma è comunque un dato da non sottovalutare. Per il resto, considererei uno spreco terminare l'avventura 'saputiana' a Bologna (durerà 10-15 anni?) solo con una serie di salvezze tranquille, sia considerando la forza economica del presidente più ricco della storia del Bologna sia per i due acquisti più costosi di sempre (Orsolini e Barrow) e i 200 milioni investiti. Insomma, si usino meglio le risorse elargite dall'alto per rendere il Bfc squadra da parte sinistra, subito sotto le big.

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