lo spunto

Se neanche il taglio degli stipendi mette d’accordo il calcio: Juve in fuga, gli altri attendono

Manuel Minguzzi

C'è poi il fronte di polemica più focoso e basato sui benefici al bilancio. Per i più critici, il taglio effettuato dalla Juventus porterà a salvare il bilancio 2020 con un risparmio di 90 milioni (dati di Gazzetta), una sorta di escamotage che avrebbe mandato su tutte le furie qualche presidente. Qui si innesca un circolo vizioso non indifferente, perché da un lato i club pensavano a tagli più consistenti - ma perché i giocatori di un'altra società dovrebbero accettare decurtazioni maggiori rispetto ai colleghi juventini? - e dall'altro non tutti possono godere della solida struttura bianconera. In sintesi, alla Juve il taglio di un stipendio e mezzo può essere sufficiente a risolvere tanti problemi, per tanti altri club no. Con il calcio fermo per due mesi le società avrebbero bisogno di tagli maggiori considerando i debiti (2.5 miliardi totali in Serie A, dati Gazzetta) e le mancate entrate tra botteghino e diritti tv, mentre gli ingaggi sono quelli che più pesano nelle uscite di cassa e pagare giocatori attualmente fermi non è proprio ben visto da tutti.

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