lo spunto

Se neanche il taglio degli stipendi mette d’accordo il calcio: Juve in fuga, gli altri attendono

Manuel Minguzzi

Andiamo con ordine. Il primo nodo è appunto il fronte comune calcistico. Ieri l'Aic avrebbe dovuto ricevere una proposta unitaria da parte del mondo calcistico, cioè un piano chiaro di taglio degli stipendi per aiutare i bilanci dei club in questa fase con zero entrate e calcio fermo. Ma qui è arrivata la scelta juventina, giunta sabato. L'azione autonoma del club bianconero ha di fatto incrinato i rapporti interni, in primo luogo ha fissato una asticella (ovvero un mese e mezzo di stipendi tagliati) e in seconda battuta ha sparigliato le carte in Lega Calcio, con i restanti club che aspettavano di fare fronte comune con una proposta condivisa. Come sostiene oggi il Quotidiano Sportivo, la fuga juventina ora autorizzerà le altre società a ragionare in autonomia, senza cioè un taglio lineare e condiviso oppure con una riduzione a scaglioni basata sugli ingaggi (in modo da preservare i giocatori che percepiscono meno, come Baldursson del Bfc che non arriva a 30mila euro l'anno e come lui tanti altri).

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