lo spunto

Lasciatemi cantare. Il Bologna a Italiano

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

E' inutile arrabbiarsi, ma prima dell'annata sontuosa con Thiago Motta avremmo firmato con qualsiasi tipo di penna, e non solo, per i risultati ottenuti da Italiano a Firenze. Certo, il fatto che un predestinato abbia lasciato il rossoblù fa vedere tutto il resto nero e negativo, quando in realtà siamo andati a prendere un buon allenatore di una diretta rivale, che è arrivato davanti a Thiago l'anno scorso e che quest'anno si è piazzato non lontano nonostante le tre competizioni. Motta, con una coppa europea, avrebbe fatto 68 punti? Non c'è certezza. E allora occorre guardare alle cose con realismo e non è di certo l'allenatore la principale incognita del futuro. C'è una rosa da allestire per la Champions League, e non è banale, ci sono i migliori da trattenere e l'esigenza di proseguire un percorso europeo con continuità. Se Italiano avesse chiesto qualche garanzia sul futuro che cosa avrebbe fatto di male? Giocare la Champions sarebbe stato difficile anche per Motta e il fatto che Italiano abbia accettato lascia un cauto ottimismo sulle volontà di Saputo, ringalluzzito da una stagione esaltante e dall'aver vissuto da vicino il bolognesismo. E' questa, forse, la miglior notizia.

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