Sperando che le fazioni cessino di esistere, saputiani, maigoduti, bengoduti, giornalai, si potrebbe fino a qui analizzare l’estate di mercato del Bologna basandoci sui fatti. E sono contraddittori rispetto alle dichiarazioni. Si è partiti a giugno silurando il vecchio diesse, evidentemente ritenuto il principale responsabile del mancato raggiungimento dei 52 punti, per far spazio ad un maestro del calciomercato come Sartori e al tempo stesso concedendo una seconda opportunità a Sinisa Mihajlovic (o terza, visto che è qui dal 2019). Bene, Saputo ritiene fondamentali questi benedetti 52 punti - personalmente un non obiettivo sportivo - ma pur sempre quota abbondantemente sfuggita in 8 anni, minor divario 5 punti, e per cercare di raggiungerli senza se e senza ma ha deciso di prendere il diesse che ha reso grande l’Atalanta, decidendo, però, di tagliare abbondantemente le risorse per il mercato in entrata. Detta così è un po’ come fare un Gpm di prima categoria al Giro d’Italia senza essersi allenati, oppure salire in graziella per non aver comprato una bici da corsa.
lo spunto
Un’estate contraddittoria
Mercato in ritardo, poche risorse da investire ma obiettivo 52 punti: le contraddizioni dell'estate