lo spunto

Un Bologna che sa ciò che vuole: limiti non ce ne sono

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Il prossimo step, perdonatemi la banalità, sarà cambiare rapporto anche in trasferta e provare in qualche modo a scattare. Sedici dei ventuno punti sono arrivati tra le mura amiche ma ora il calendario mette di fronte due trasferte ostiche di fila: Lecce e Salerno. Passa anche da qui la rincorsa del Bologna, di sicuro trascinato in casa da un pubblico fantastico ma con la necessità di alzare il ritmo pure lontano dal Dall'Ara, dove tutto si fa più difficile soprattutto contro formazioni a caccia di punti salvezza. E se Motta calerà anche questo asso nella manica, assieme al ritorno, col tempo, della profondità della rosa, tutto sarà davvero possibile. Come è possibile, e si è visto nel secondo tempo, giocare con Calafiori largo e Lucumi in mezzo, perché la spinta in fascia dell'ex Roma è, con tutto il rispetto, ben altra cosa, mentre il colombiano al centro ci sa fare (non ha disimparato e non ha senso lasciarlo fuori). Insomma, tutto ci narra di un potenziale ancora da scoprire, non significa credere ad un Bologna da Champions League, saremmo matti, ma percepire la sensazione di un progetto tecnico-tattico ancora migliorabile. No, non ci siamo dimenticati. Tra coloro che possono accendere una nuova miccia offensiva c'è sicuramente Giovanni Fabbian. Uno con l'argento vivo addosso, con il gol addosso. Mica poco.

 


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