lo spunto

Un Bologna che sa ciò che vuole: limiti non ce ne sono

Bologna solido, concreto e con i risultati a fornire un appiglio per l'Europa: la corsa c'è ed è viva
Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

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I pezzi di oggi potrebbero tutti terminare in poche semplici parole: Bologna quinto in classifica. Alla fine ciò che conta è questo. Anche se qualcuno ancora non vuole parlare di corsa europea, il Bologna sta dimostrando di poterci stare, di potersela giocare, di avere le carte tecniche e mentali per dare filo da torcere alle rivali, che sono tante ma per ora tutte dietro. La squadra di Motta dimostra sempre di più di sapere ciò che vuole, di avere quella capacità di plasmarsi, modellarsi, di perseguire uno scopo senza montarsi la testa, volare dove non si potrebbe ma nella sicurezza di un gioco e di una struttura tattica collaudata e che gira a pennello fornendo l'equilibrio per non cadere. Non la perfezione, ma la giusta alchimia tra giochismo e risultatismo, la consapevolezza di cosa è giusto fare e soprattutto di cosa evitare. Il secondo tempo con il Torino dimostra la maturità e la sagacia di una squadra lesta nell'aspettare il momento propizio per andare a cercarsi una vittoria nata anche con gli arguti cambi del mister, capace di cogliere l'attimo laddove si sarebbe potuto fare male alla pressione uomo su uomo del Toro. Imparata la lezione del marzo scorso.

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