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E' presto per bocciare i due centravanti in una organizzazione di gioco non ancora chiara e in fase di transizione dal vecchio al nuovo. Castro è stato servito poco, Dallinga praticamente non lo si è visto: prima Italiano deve dare un gioco identitario e chiaro alla squadra, poi valutare se i centravanti saranno in grado di finalizzare. Nel momento in cui la squadra giocherà bene e creerà tanto potremo fare una tara sul livello delle prime punte. Castro è molto volenteroso e ha i movimenti giusti, col tempo riuscirà anche a essere più scaltro e incisivo, Dallinga, invece, va aspettato. Ha giocato una mezzoretta in un Bologna poco pimpante e in più si continuano a fare insulsi paragoni con Zirkzee, che è inimitabile per chiunque sulla faccia della Terra. Perché mai un attaccante da doppia cifra in Francia dovrebbe aver smarrito la vena realizzativa? Di sicuro, non possiamo chiedergli i movimenti di Zirkzee e le giocate da trequarti di Zirkzee. Partendo da un paragone sbagliato anche i parametri di valutazione saranno sbagliati. Oggi, dunque, il Bologna ha problemi maggiori in altre zone di campo, specie in difesa e a centrocampo dove si aprono voragini e i giocatori si incolpano a vicenda. Risolto questo primo annoso intoppo, Italiano potrebbe ritrovare anche il rendimento degli attaccanti, magari meno sotto pressione nel dover finalizzare la prima palla che passa. Orsolini è oggi l'esempio quando cerca di fare qualcosa di difficile per incidere e determinare, sentendo la responsabilità di essere uno dei leader, ma il risultato è spesso una palla persa o una brutta scelta. Cosa serve? Un po' di spensieratezza in più. Alla ricerca del gol perduto...

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