lo spunto

Si abbandoni la sindrome delle tre partite in una settimana

Il Bologna vada al massimo in campionato e in Coppa Italia: guai a cestinare la mentalità portata avanti fino a qui. E poi l'Europa dovrà abituare a settimane di questo tipo
Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

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Non è scritto da nessuna parte che si debba scegliere tra campionato e Coppa Italia. Anzi, sarebbe la via più diretta per distruggere la mentalità che con tanta fatica Thiago Motta ha costruito in questo anno solare. La sindrome delle tre partite in una settimana, tra l'altro al Bologna capita una o due volte l'anno non avendo le coppe europee, va immediatamente sconfitta e abbattuta. Una squadra che fino a qui non ha avuto paura di niente e di nessuno, che ha reagito a scoppole, vedi Lecce, a errori arbitrali, vedi Torino e Monza, non può e non deve avere paura di una singola settimana da tre partite. Il dibattito sul 'cosa preferireste' è del tutto illogico, innaturale e anti sportivo. In primo luogo perché non si potrebbe, per regolamento, cestinare una competizione ufficiale scegliendo deliberatamente di inserire una formazione meno competitiva, secondo perché la via della maturità passa proprio da queste settimane, da questi test attitudinali che certificano, o meno, l'avvenuta consapevolezza di se stessi. Nel momento in cui il Bologna si mettesse a pianificare a tavolino cosa sacrificare si auto denuncerebbe come non in grado di poter competere in una delle due competizioni ufficiali nazionali.

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