lo spunto

Non ragioniam di loro, ma guarda e passa. Da Pradè una polemica di basso lignaggio

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Perché sì, la caduta di stile non è stata di Italiano bensì di Pradè, che ha infranto il recinto della polemica, esondando in un territorio che non dovrebbe essere permesso. Passi lamentarsi di un arbitro, fa sorridere ma ci sta nel contesto calcistico – lo fanno tutti – ma risentirsi di una esultanza tirando in ballo un lutto è quanto di più scorretto si possa fare. Cosa c’entri il dolore per la scomparsa della mamma di Palladino, a cui si è unito tutto il Bologna, soprattutto Italiano a margine della partita, non si sa, oppure lo sa Pradè per calcare la mano su una vicenda che non dovrebbe neanche prendersi un rigo o un servizio. E mi permetto di dire che un dirigente può sicuramente lamentarsi se qualcosa non gli va a genio, ma mettere in discussione la morale e l’etica di un avversario assolutamente no. Accusare un tesserato del Bologna di non aver rispettato un lutto è grave, gravissimo, e forse avrebbe meritato l’intervento di un dirigente per mettere qualche puntino sulle i. Quanto all’inferno evocato da Dodò, sempre se volessimo parlare di bon ton, ci si dovrebbe chiedere quanto rispetto abbia dato Firenze a Italiano alla fine di un triennio che è servito per portare la Fiorentina dalla lotta salvezza ai vertici italiani ed europei. E allora viene da chiedersi: è più scomposta una esultanza o una polemica tirando in ballo un lutto? Caro Vincenzo, non ragionam di loro…


tutte le notizie di