Vedere tutto a colori o tutto nero si può chiaramente, ma probabilmente in questo caso siamo di fronte ad una via di mezzo. Ci si aspettava di vincere, tanto alla vigilia della partita quanto dopo pochi minuti dal fischio d'inizio vista la situazione di vantaggio immediato. Ma forse non era così scontato come si potesse credere, o meglio sperare. Per diverse ragioni, una su tutte legata agli avversari: il Sassuolo infatti è una squadra che raramente pressa con una linea alta come quella che abbiamo visto sabato contro di noi per cercare di riappropriarsi subito del possesso palla, ed è una soluzione tattica che il Bologna, forse anche sorpreso in questo senso, ha sofferto molto (il baricentro basso dei rossoblù e i tanti palloni persi con la costruzione dal basso ne sono una conseguenza). E poi ci sono da considerare i tanti errori tecnici commessi dai singoli: nel primo tempo Saelemaekers ha sbagliato tre o quattro appoggi piuttosto banali, lo stesso hanno fatto Freuler e Orsolini durante l'arco dei novanta minuti, Kristiansen ha fallito uno stop abbastanza clamoroso nell'ultimo quarto d'ora su una importante azione d'attacco condotta fin lì in maniera esemplare. Giocate che sembrano ininfluenti, ma che se ti poni in campo in un certo modo e se costruisci azioni d'attacco secondo una certa logica non puoi sbagliare, altrimenti fai saltare tutto il meccanismo. E da un punto di vista tecnico da inizio campionato ad oggi il Bologna raramente ha sbagliato tanto quanto sabato contro il Sassuolo.
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