Una squadra ha giocato, l'altra ha segnato. Nel calcio succede, ma bastava sentire il Franchi - che è lo stadio con i microfoni più vicini ai tifosi - e qualche buontempone spettatore che ripetutamente diceva a Palladino 'mister, siamo avanti ma non tiriamo in porta'. Nonostante la festa, una preparazione alla partita che non poteva essere normale, il Bologna ha giocato molto meglio della Fiorentina. Occorre partire da qui perché sennò si rischia di scadere nel banale, ovvero della squadra già in vacanza e che non aveva nessuna intenzione di andare in Champions. Ci sono stati degli errori difensivi, ci mancherebbe, ma anche tre rimpalli per mandare in gol la Fiorentina, che di fatto ha giocato col lancio lungo manco ci fosse Andersson davanti e Ulivieri in panchina. Insomma, il sogno Champions svanisce in una partita per certi versi incredibile, con il 60% di possesso palla, 2.39 di xG contro 1.77, 15 tiri totali contro 6 e l'86% di passaggi riusciti. Ecco, i rossoblù la partita l'hanno fatta eccome. Chiarito il concetto, perché conosco la città e so che basta una partita per cancellare una impresa, ai ragazzi va fatto solo un grande e corale applauso.
lo spunto
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