A Utrecht alzò la voce, poi chiese al Bologna di non fissare obiettivi di minima e i rapporti interni non furono esattamente idilliaci fino a un epilogo che era scritto da mesi, con la Juve alle spalle, ma reso ufficiale solo alla fine. Motta ebbe in larga parte ragione con un risultato stratosferico, ma che il suo futuro dipendesse da quel mercato di gennaio 2024 anche no, soprattutto per i nomi che aveva chiesto (Talles Magno e Amian) e tutto sommato non avrebbe potuto lamentarsi troppo del parco giocatori messo a disposizione, considerando quanto sia attratto dai rossoblù ora che è altrove. La prova è che di quel Bologna molto forte Thiago ha cercato di portarne un pezzo consistente a Torino, segno che la qualità in rosa era diffusa se assieme a Giuntoli ha pensato a tanti rossoblù per rilanciare la Juve ai vertici. Partendo, chissà, da Lewis Ferguson, entrato nel mirino del Dt bianconero prima che si facesse male ad aprile e forse con la certezza di avere Motta in panchina. Poi Calafiori in estate (di cui sappiamo tutto, ma senza una offerta importante perché mai il Bologna avrebbe dovuto cederlo ai bianconeri?), fino a Lucumi per gennaio, visto l’infortunio di Bremer, a Beukema, un altro che piace, per arrivare addirittura a Urbanski, la nuova richiesta di Motta. E no, non ci siamo dimenticati di Zirkzee che appare una pista battuta per sostituire Milik e affiancare Vlahovic nelle rotazioni. Insomma, Thiago sembra volere un Bologna bianconero.