Evitando il numericamente a posto che spesso porta sfiga, la rosa del Bologna presenta comunque doti sufficienti per l'obiettivo fissato dalla società, che lo ripetiamo: non è l'Europa. In difesa ci sono otto difensori per quattro posizioni, due terzini destri, quattro centrali e due terzini sinistri, ovviamente sperando che Medel regga. In mediana ci sono tre titolarissimi, Schouten, Svanberg e Dominguez, con Soriano, Vignato, all'occorrenza Medel e Kingsley che possono dare una mano in caso di necessità. Forse qui siamo corti. Davanti le maggiori certezze, Soriano sarà sempre faro, sugli esterni ci sono Orsolini e Barrow con Sansone e Skov riserve, Arnautovic prima punta con Santander e Van Hooijdonk alle spalle e all'occorrenza Barrow. La rosa per fare 45 c'è, per fare 50 lo dirà il campo, ma la speranza è che qualche punto in più tornerà a portarlo Sinisa. In generale il voto è sufficiente: 6.
lo spunto
Mercato sufficiente, ma il Bologna non pensa all’Europa
Sul resto, bisognerebbe aprire un discorso profondo su cosa dovrebbe fare il Bologna in questa epoca calcistica. Al settimo anno con il proprietario più ricco della storia è un po' poco avere punteggi con il 4 davanti, dall'altro lato è difficile accusare Saputo di scarsi investimenti avendo, di fatto, ripianato quasi ogni anno e avendo prodotto grosse plusvalenze solo ogni due anni: Diawara 2016, poi Verdi, Pulgar e Tomi. Il nome Bologna porta con sé blasone, storia e anche trofei, ma tutto questo non va in campo oggi e non corrisponde all'attuale indirizzo societario, inserito in un contesto che favorisce i club più potenti del calcio. Di sicuro, non potendo andare in Europa, sarebbe auspicabile produrre qualche campionato con il 5 davanti, giusto per dare qualche gioia in più ai tifosi che, per ruolo, non possono sempre fare i commercialisti.
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