lo spunto

Mercato sufficiente, ma il Bologna non pensa all’Europa

Manuel Minguzzi

Evitando il numericamente a posto che spesso porta sfiga, la rosa del Bologna presenta comunque doti sufficienti per l'obiettivo fissato dalla società, che lo ripetiamo: non è l'Europa. In difesa ci sono otto difensori per quattro posizioni, due terzini destri, quattro centrali e due terzini sinistri, ovviamente sperando che Medel regga. In mediana ci sono tre titolarissimi, Schouten, Svanberg e Dominguez, con Soriano, Vignato, all'occorrenza Medel e Kingsley che possono dare una mano in caso di necessità. Forse qui siamo corti. Davanti le maggiori certezze, Soriano sarà sempre faro, sugli esterni ci sono Orsolini e Barrow con Sansone e Skov riserve, Arnautovic prima punta con Santander e Van Hooijdonk alle spalle e all'occorrenza Barrow. La rosa per fare 45 c'è, per fare 50 lo dirà il campo, ma la speranza è che qualche punto in più tornerà a portarlo Sinisa. In generale il voto è sufficiente: 6.

Sul resto, bisognerebbe aprire un discorso profondo su cosa dovrebbe fare il Bologna in questa epoca calcistica. Al settimo anno con il proprietario più ricco della storia è un po' poco avere punteggi con il 4 davanti, dall'altro lato è difficile accusare Saputo di scarsi investimenti avendo, di fatto, ripianato quasi ogni anno e avendo prodotto grosse plusvalenze solo ogni due anni: Diawara 2016, poi Verdi, Pulgar e Tomi. Il nome Bologna porta con sé blasone, storia e anche trofei, ma tutto questo non va in campo oggi e non corrisponde all'attuale indirizzo societario, inserito in un contesto che favorisce i club più potenti del calcio. Di sicuro, non potendo andare in Europa, sarebbe auspicabile produrre qualche campionato con il 5 davanti, giusto per dare qualche gioia in più ai tifosi che, per ruolo, non possono sempre fare i commercialisti.