Tutto si è complicato troppo in fretta, fin dai primi secondi di gioco con la stoccata di Retegui che ha galvanizzato la Dea, e lo stadio, e affossato un Bologna che ci ha messo venti minuti abbondanti a trovare un minimo di bandolo della matassa. Qualcosina a fine primo tempo si è visto, ma una volta preso un raddoppio senza logica, sia per svolgimento sia per immobilismo generale, la partita è diventata un Everest in pieno inverno e con la tempesta di neve. Meglio non scalarlo. Inspiegabile il secondo gol, con tutti fermi ad aspettare un fischio mai arrivato. Italiano ha puntato il dito sull'approccio e probabilmente ha ragione, ma alla fine si è visto un Bologna sfibrato da una settimana non al 100%, con giocatori assenti e altri acciaccati e non in grado di giocare dall'inizio una partita così dura. Vero è che spesso i subentrati avevano tenuto alto il livello, ma occorre anche guardare alla situazione generale e oggi i rossoblù hanno giocato uno scontro diretto per il terzo posto senza cinque titolari; forse un po' troppo al cospetto di una Atalanta che ha ritrovato la sua energia.
lo spunto

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