lo spunto

L’abbraccio di De Silvestri a Motta. Ora via al futuro

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Che Motta covasse una certa emozione è emerso nel post partita, dove tra tv e sala stampa si è percepita la sua difficoltà a pronunciare parole di commiato che chiudono un ciclo di amore vero e che legherà un filo invisibile tra Bologna, Cascais, Torino od ovunque lui andrà. Ha ragione quando dice 'finiamo con amore e non spostiamo il discorso su altro, non c'è odio' ed effettivamente sarebbe un peccato aprire i cannoni del risentimento dopo un risultato così storico. Lui ha dato tutto per il Bologna e Bologna ha dato tutto per lui, solo che a volte i finali a lieto fine non esistono fino in fondo e serve farsene una ragione. Lui farà la sua carriera, sicuramente in ulteriore crescendo, noi cercheremo di stare lì dove ci ha portato. Sarà avversario sulla panchina della Juventus e spereremo di batterlo e viceversa, ma la tela ben dipinta in due anni di crescita esponenziale meritano un posto segreto nel nostro cuore e un museo di ricordi da esporre. Anche se è finita. Siamo certamente arrabbiati, sentiamo il rischio che l'allenatore che andrà via pretenda anche di portarsi qualche giocatore, ma se ripensiamo alle emozioni vissute, a quell'abbraccio della squadra a Motta, a quel pullman e a quella piazza, riusciamo anche a capire fino in fondo ciò che è stato. E a commuoverci. Ora via al futuro, che sembra più Italiano di prima. La storia è finita, magari cancelleremo dalla rubrica il numero di cellulare dell'amata che ci ha lasciato, ma in qualche cassetto delle nostre case rimarranno le lettere d'amore scritte. Le rileggeremo tra qualche anno. Ci commuoveremo di nuovo