lo spunto

La carica dei quattromila: Bologna si è risvegliata come vent’anni fa

Oggi quasi ci siamo dimenticati degli anni passati a salvarci tranquillamente e a vivere primavere serene, con l'allergia non solo stagionale ma anche verso lidi più ambiziosi e un trend ormai consolidato di formazione che più di tanto non poteva (o voleva) fare. Invece no, oggi il mondo è diverso, le big per ora sono state tutte fermate al Dall'Ara e l'ottavo posto in classifica, a meno cinque dal sesto, autorizza a sognare, a credere di nuovo in qualcosa, a dare un significato al finale di stagione. E badate bene, il significato lo avrà comunque anche se non dovesse arrivare un approdo europeo, perché non si potrà dimenticare quanto di buono fatto se dovessero mancare una manciata di centesimi a fare l'euro. Motta e Sartori hanno rivoltato come un calzino il mondo Bologna, ricreando le scintille di una piccola Atalanta, un fuoco che dovrà essere mantenuto anche nel futuro per cavalcare l'entusiasmo che ora si può respirare a pieni polmoni dopo anni di noia e apatia. Toccherà a Saputo pensarci, ma non ora, perché prima c'è un campionato da finire con otto finali da giocare al massimo delle proprie possibilità.

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