lo spunto

Il mercato non decolla, ma prendere ‘tanto per’ non servirebbe a nulla

Manuel Minguzzi

Parliamoci chiaro: il Bologna non rischia in ottica salvezza e non è acqua alla gola come tre anni fa con l'arrivo di Sinisa Mihajlovic, motivo per cui c'è meno ansia di intervenire. All'epoca, la squadra si salvò sia cambiando tecnico ma anche imbastendo un mercato di qualità a gennaio con Sansone, Soriano e Lyanco, mentre oggi la situazione è più tranquilla e urgenze non ce ne sono. Questo significa che si può restare così? No, se si cerca un salto di qualità, sì se invece l'obiettivo resta semplicemente quello di salvarsi. Se si ragiona sul secondo punto si può anche pensare a giovani di prospettiva che possano essere pronti per la titolarità l'anno prossimo, se invece si cerca la vera svolta di classifica servono innesti di valore e pronti all'utilizzo. Ma trovare giocatori pronti da mettere in campo con budget zero è complicato per tutti, anche per il cobra Sartori. Il Bologna difficilmente si impegnerà su cifre di cartellino superiori ai 4-5 milioni a gennaio - a meno che non ci siano cessioni clamorose, ipotesi poco plausibile, e infatti in tanti, non solo Sartori, ragionano sui famosi cambi, sui prestiti o semplicemente sui prestiti con riscatto da pagare più avanti. Il motivo è semplice: a gennaio tutto ricade nell'attuale esercizio di bilancio mentre in estate si può spostare gli investimenti sull'esercizio successivo, in cui probabilmente verranno contante anche plusvalenze estive.