lo spunto

Il mercato non decolla, ma prendere ‘tanto per’ non servirebbe a nulla

Manuel Minguzzi

A inizio stagione Joey Saputo ha dichiarato di voler raggiungere i 52 punti, primo step per l'avvicinamento all'Europa, e per fare questo ha cambiato diesse, affidando la carica a Di Vaio, e inserendo Giovanni Sartori reduce dalla cavalcata all'Atalanta. L'idea è far fruttare al massimo gli investimenti ed è noto il fatto che il Bologna camperà di plusvalenze, ma dall'altro lato per tentare un effettivo salto di qualità serve anche rischiare qualcosina. Saputo ci provò nell'estate 2019 dopo essersi salvato con Sinisa, investendo una cinquantina di milioni sul mercato con gli acquisti definitivi di Orsolini (15 milioni), Sansone e Soriano (altri 15), a cui fecero seguito anche gli investimenti su Dominguez, al posto di Pulgar, e su Barrow in inverno per aumentare la potenza di fuoco in attacco. Ecco, verrebbe da chiedersi cosa potrebbe diventare il Bologna se a Sartori venisse data almeno una parte di quella potenza di fuoco e a Motta quegli elementi che mancano per completare la sua idea di calcio a Bologna. D'altronde, già ora si vedono i risultati visto che gli acquisti estivi del cobra stanno rendendo e Motta ha riportato il Bologna in linea di galleggiamento...In sintesi, a ogni sessione di mercato vengono ripetute le stesse cose: per il salto di qualità servirebbe un mercato di un certo tipo, per stare a metà classifica si potrebbe anche restare così. Prendere tanto per prendere non servirebbe a nulla.