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Ora, sottolineato che Milan-Inter ha fatto 6 milioni, non 10, non si può ridurre il calcio a un puro dato tv, tra l'altro con una netta sperequazione tra Empoli (50mila abitanti) e una metropoli. Il calcio è anche stadio, trasferta, gente che si muove e va a vedere una partita sul posto, laddove le tv progressivamente stanno portando via spettatori. Erano in cinquemila i bolognesi per una squadra in semifinale e quarta in classifica, dunque decisamente meno provinciale di quanto si vorrebbe far credere, erano in quattromila a Verona e saranno in tanti a Bergamo, Milano e Firenze. Ma più di ogni altra cosa, la domanda è: quale sarebbe la soluzione al presunto problema? Eliminiamo per partito preso tutte quelle della parte destra? Organizziamo la Coppa Italia direttamente dalla semifinale con Juve, Milan e Inter più una a scelta tra le altre? Se usassimo il parametro tv per tutto il calcio si potrebbe sottolineare che un Juventus-Porto o un Milan-Feyenoord farebbero decisamente meno ascolti di un Real-Atletico. Perché c''è sempre un pesce più grande. E allora, da questo punto di vista, lo sport sa essere abbastanza democratico: per andare avanti in una competizione basta vincere. Se chi perde non sa perdere può guardare altro, a patto che ci lasci in pace. ps: bravi al Tg1. Orso e il Bologna nei titoli di apertura.

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