lo spunto

E’ un Bologna da Europa, ma perché Thiago ha esondato così?

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Lo si può dire senza paura, senza timore di essere smentiti perché i numeri certificano il cammino, sanciscono il cambio di filosofia, scolpiscono una certezza sapientemente creata da tutta l'area tecnica e che finalmente può rendere reale e concreta una parola che tutti, per timore o scaramanzia, avevano evitato come la peste. Oggi è la classifica a parlare, non le opinioni, le suggestioni, le volontà soggettive, le speranze vane e siccome l'asticella è stata realmente alzata sarebbe bene evitare di abbassarla. Come? Tenendo l'ossatura titolare, a parte ovviamente chi non vorrà rinnovare, e impostando un mercato meno basato sul rientro economico e un po' di più sul coraggio per tentare l'ultimo passo che oggi non è più lontano venti punti. Oggi è il Bologna che tutti volevano dopo la fase di consolidamento ed è curioso sia arrivato con una stagione che doveva essere di transizione e partita con la cessione di tre pedine titolari. Segno che anche in Serie A si può trovare l'idea giusta per scardinare un sistema gerarchico per molti precluso ai rossoblù. Invece i 54 punti chiudono la porta alle giustificazioni, al 'non si può fare' ai 'dove vogliamo andare dopo trent'anni difficili' al 'sistema non scalabile'. No, qualcosa da scalare c'è e Motta, Sartori e Di Vaio lo hanno dimostrato.

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