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Domenica bestiale

L'arroganza del mondo del calcio in un momento di massima emergenza

Franco Cervellati

Fonte: Pagina Facebook 'Il Giornale Rossoblù'

Tutte le Federazioni sportive sospendono i campionati per l'emergenza sanitaria. Un gesto di buon senso che solo (!) il mondo del calcio professionistico non raccoglie. E dire che l'esempio di campioni celebrati potrebbe valere per la gente comune più di qualsiasi decreto.

Invece no: il ministro sollecita la Federcalcio a dire stop, la Federcalcio interpella la Lega, che non fa come quella, ad esempio, della pallacanestro che trova immediatamente l'accordo e richiama le squadre a non giocare; no, si mette di traverso e in barba alle esigenze dei calciatori evidenziate dalla minaccia di sciopero dice che, mentre il Paese si blocca, il calcio, unica isola felice, deve andare avanti.

Quella stessa Lega che rifiuta la richiesta del governo di trasmettere in chiaro le partite per venire incontro ai tifosi e soprattutto evitare riunioni di persone (allo stadio ti puoi infettare, al bar certo che no). Credo non scontentando Sky. Tutto questo genera la situazione grottesca di calciatori già in campo richiamati negli spogliatoi, poi di nuovo rispediti a giocare una partita surreale. E a seguire altre partite "ai confini della realtà".

In soldoni: Juventus-Inter si doveva giocare.

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