In tanti erano spaesati in estate dopo il termine del mercato, forse anche voi che state leggendo. Giocatori importanti erano andati via tra cessioni e non riscatti, l’allenatore aveva scelto la Juve e Italiano ha dovuto conquistarsi la fiducia della gente perché il plotone d’esecuzione era pronto. Pure su queste righe qualche critica al mercato c’è stata, pur sottolineando le buone prese di Holm e Pobega (finalmente una l’ho beccata), le qualità di Dominguez e di Cambiaghi, ma sembrava mancasse un colpo da Champions per poter competere fuori dai confini nazionali. Il Bologna, invece, trovata una nuova identità con Vincenzo, si è dimostrato competitivo chiudendo con tre risultati di prestigio (Benfica, Dortmund e Sporting Lisbona). A distanza di sette mesi, la squadra si ritrova pure in semifinale di Coppa Italia e a due punti dalla Champions League, con un filotto di 20 partite col terzo punteggio parziale. Nel frattempo, il mercato estivo - tranne Dallinga e poco altro - ha dato un contributo, fornendo a Italiano le armi che servivano per avere una rosa ampia e profonda, oltre agli importanti rientri di Ferguson e Cambiaghi dai rispettivi guai al ginocchio. Insomma, ad agosto nessuno avrebbe potuto pronosticare tutto ciò.
lo spunto
Con Sartori e Italiano si può: il mercato c’è (Dallinga a parte)
Il Bologna, partito in sordina e tra le critiche, ha costruito finora una grande stagione. Manca solo il finale. E il futuro con Sartori e Italiano può essere luminoso