lo spunto

Chiuso il mercato c’è una sola cosa da fare: rinnovare Sartori

Il Bologna alla partita del rinnovo di Sartori: guai a lasciarsi sfuggire il cobra. Chiudere in fretta la questione e fornire linee chiare al club
Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 
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Può un club giunto in due anni in Champions non aver ancora rinnovato l'area tecnica? Beh sì, se si chiama Bologna. La cavalcata di Giovanni Sartori - certo con la complicità di Thiago Motta - è stata esaltante e in sole due stagioni un'altra piazza fuori dal perimetro delle big, dopo Chievo e Atalanta, è finita in Europa con il suo decisivo contributo. Risultati, compreso quello del primo anno nonostante la vicenda delicata di Sinisa, che dovrebbero portare tutti ad agire per tempo e senza tentennamenti. Sartori e Di Vaio vanno in scadenza nel 2025 e da maggio si parla del loro rinnovo, senza tuttavia aver trovato uno sbocco concreto in questi mesi di rimando verso settembre. Ecco, settembre, quel mese che è un nuovo inizio per tutti, quello a cui si delegano tutte le cose da fare (quante volte diciamo 'lo faccio a settembre' poi quando arriva rimandiamo ancora e ancora?), così pure il Bologna rischia di trascinarsi lungo col rischio che, chissà, qualcuno possa avvicinarsi al cobra. La partita va chiusa in tempi rapidi, possibilmente in questo mese.

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