lo spunto

Castro o non Castro? Questo è il dilemma. I pro e i contro dell’operazione

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Detta così sembra una operazione da non fare, ma ci sono anche dei pro. Il Velez produce talenti da sempre e l'Europa pesca spesso e bene: Castro gode di grande considerazione in patria e può essere visto come l'erede di Lautaro, per cui il Bologna potrebbe mettersi in casa un futuro grande talento, una possibile macchina da gol, e in Argentina ne sfornano parecchi, anticipando una strategia che un giorno obbligherà a trovare un sostituto di Zirkzee. Agire in anticipo, facendo ambientare Castro per sei mesi, può essere mossa molto utile. Punto due. Sul mercato di gennaio prendere punte buone e pronte all'uso non è semplice, per un motivo: i club non le cedono. Difficile arrivare ai Muriel o agli altri, intendiamo quelle già pronte per la Serie A, perché Musa, Martinez e Mir sarebbero comunque da tarare, e allora la strategia giusta può essere quella di lavorare sul futuro, sapendo che Zirkzee rimarrà qui almeno fino a fine stagione e con Motta diventerebbe difficile togliergli la titolarità. Si tratterebbe, cioè, di provare ad andare avanti con Joshua e Van Hooijdonk per dieci giorni e poi attendere l'arrivo di Castro. Nella situazione di Cagliari, ovviamente, sarebbe meglio non aspettare, ma se da qui al 31 dovessero rientrare gli esterni ora infortunati forse si potrebbe anche tenere duro. Insomma, Castro ce lo sogneremo anche di notte e probabilmente gli chiederemmo la luna vista la suspense che ormai si è creata. Ma gli faremmo immediatamente un grande torto...


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